Tra le lampade che ogni giorno utilizziamo per
illuminare l'ambiente che ci circonda ce ne sono moltissime che per
"fare luce" sfruttano le caratteristiche di alcuni gas. Tra queste, ad
esempio, possiamo citare le lampade fluorescenti (quelle che tipicamente
chiamiamo "al neon") frequentissime nei negozi, negli uffici e nelle
fabbriche e le lampade ai vapori di sodio, sempre più presenti lungo le
strade, nei parcheggi e nelle gallerie (riconoscibili per la tipica
colorazione gialla). Tutte queste lampade vengono tecnicamente definite
a scarica in ambiente gassoso. Il loro funzionamento è tale che, dopo
l'accensione alla normale tensione di rete (che è circa 220 Volt), per
raggiungere la massima luminosità, hanno bisogno di un breve periodo di
riscaldamento (2÷9 minuti). Una volta che questi minuti iniziali sono
trascorsi è possibile agire sulle lampade a scarica in ambiente gassoso
sfruttando un principio fisico in base al quale diminuendo la tensione
che le alimenta, entro certi limiti, non si interrompe il processo
necessario a "fare luce". In altre parole possiamo fare in modo che la
tensione applicata su questo tipo di lampade scenda da 220÷230 Volt a
valori più bassi (180 Volt o meno) senza per questo provocarne lo
spegnimento.
Risparmio sui costi energetici
Siccome il consumo di energia elettrica, e quindi
quello che paghiamo con le bollette, si misura in chilowatt per ora
(kWh) e siccome le leggi della Fisica, ci spiegano che i kWh che
consumiamo dipendono direttamente da Tensione (i Volt) e Corrente (gli
Ampere) che applichiamo alle nostre lampade, riducendo la Tensione si ha
una corrispondente diminuzione della Corrente e quindi una forte
diminuzione dei kWh consumati, cioè un risparmio sui costi di
illuminazione. Alcune apparecchiature sfruttano proprio il suddetto
principio fisico.
Offre cioè la possibilità di controllare la riduzione
della tensione di
alimentazione delle lampade a scarica in ambiente
gassoso, provocando come diretta conseguenza risparmi nei consumi che
riducono drasticamente gli importi in bolletta (in percentuale la
diminuzione dei costi dovuti all'energia utilizzata per l'illuminazione
varia tra il 30% e il 50%).
Risparmio sui costi di
manutenzione
Il controllo esercitato sulla tensione di
alimentazione delle lampade ha anche altre conseguenze sui costi di
illuminazione.
Infatti il controllo elettronico svolto, oltre a
diminuire il consumo di kW, regolarizza l'utilizzo delle lampade a
scarica in ambiente gassoso mantenendo stabili i valori di tensione.
Questa "stabilizzazione in tensione " diminuisce gli stress ai quali le
lampade sono sottoposte se alimentate direttamente dalla rete elettrica.
Una lampada meno stressata ha una vita migliore e quindi più lunga (almeno
doppia!). Unione quindi
di risparmio sui consumi con un risparmio manutentivo. Se si tiene conto
che in molti casi sostituire una lampada costa molte centinaia di
migliaia di lire (si pensi solo a cosa significa intervenire in una
galleria autostradale oppure in cima ad una torre-faro!), è subito
evidente come dimezzando le sostituzioni delle lampade, si dimezzano i
relativi costi.
Meno energia consumata e più
vita alle lampade
Il risparmio di kWh varia in relazione al tipo di
lampade che si intende gestire. Ogni lampada ha infatti una tensione di
alimentazione minima al di sotto della quale si spegne.
Più questo valore è basso migliori saranno i risparmi
ottenibili.
Nella tabella seguente, per diverse tipologie di
lampade, sono riportati i valori di tensione al disotto dei quali non si
può andare e il corrispondente valore medio di risparmio energetico che
ne può derivare.
TIPO DI LAMPADA TENSIONE MINIMA DI FUNZ. RISP.
ENERGETICO MEDIO
Ioduri metallici 175 V
34%
Vapori di mercurio
190 V
32%
Alogenuri metallici 180 V
37%
Sodio alta pressione 170 V
44%
Sodio bassa pressione 180 V
34%
Fluorescente tradizionale 180 V
36%
Fluorescente basso consumo 180 V
30%
La durata di vita delle lampade e la loro stabilità
di rendimento nel tempo, consentono di posticipare gli interventi
manutentivi, riducendo notevolmente i costi globali di esercizio degli
impianti di illuminazione.