SPIEGAZIONE DI UN FULMINE
Cosa sono
I fulmini sono delle scariche elettriche improvvise e
violente che si verificano tra due nubi oppure tra una nube e la superficie
terrestre a causa di differenze di potenziale molto elevate nell'ambito
dell'atmosfera. Il fenomeno si manifesta con un effetto luminoso (lampo) ed uno
sonoro (tuono) che non vengono percepiti simultaneamente dall'osservatore a
causa delle diverse velocità di propagazione della luce(300.000 Km/s) e del
suono (340 m/s). Il lampo viene visto pertanto quasi istantaneamente, mentre il
tuono viene udito dopo un intervallo di tempo tanto più grande quanto più è
distante il fulmine.
Normalmente un fulmine è composto da un ramo principale
e da molti rami secondari, con il caratteristico aspetto a zig-zag, determinato
dalla ricerca del percorso di minor resistenza elettrica. La lunghezza può
raggiungere i 2-3 Km, con punte di 5 Km in Sud Africa; quando si verificano tra
nubi, i percorsi possono anche raggiungere i 10-15 Km.
Come nascono
Dalla fisica è noto che se si caricano elettricamente due corpi conduttori con cariche di segno opposto, non c'è passaggio di corrente elettrica se essi sono separati da un materiale isolante. Aumentando il numero delle cariche, l'intensità del campo elettrico aumenta proporzionalmente fino ad un certo limite, caratteristico di ogni isolante, oltre il quale il materiale cede istantaneamente con un passaggio violento di corrente fra i conduttori
La scarica produce la perforazione del materiale ed
il valore limite del campo elettrico, oltre il quale si ha tale fenomeno, è noto
come rigidità dielettrica. Nel caso dell'aria pulita e asciutta il valore del
campo è di circa 30 KV/cm, che scende notevolmente, a valori inferiori a 3-4
KV/cm, in presenza di umidità, di pulviscolo atmosferico o di altre impurità.
Il fulmine è l'equivalente atmosferico del fenomeno precedentemente descritto;
in tal caso l'isolante è l'aria ed i due corpi conduttori sono la nube ed il
suolo oppure due diverse nubi o due diverse parti di una stessa nube.
Convenzionalmente, si definisce la polarità di un fulmine quella della carica
posseduta dalla parte della nuvola con la quale avviene lo scambio delle cariche
elettriche. Dalle analisi temporalesche risulta che il 90% dei fulmini sono
negativi. La sostanziale differenza tra i fulmini positivi e quelli negativi è
che i primi sono spesso costituiti da più colpi,(scariche che si susseguono)
mentre i secondi sono sempre costituiti da un solo colpo. Dalle rivelazioni
fatte fin ad ora risulta che il 70% dei fulmini positivi supera il valore di
corrente di 20 KA mentre solo il 19% di quest’ultimi raggiunge e supera il
valore di 200 KA. Le frequenze associate alla corrente di fulmine vanno da 1 a
100 KHz per i fulmini negati e da 0,3 a 100 KHz per i fulmini negati. Sono
presenti comunque numerose armoniche di modesta ampiezza che raggiungono tal
volta anche frequenze di alcuni MHz.
E' ormai accertato che le grosse
nubi temporalesche (cumulonembi) sono cariche positivamente nella parte più alta
e negativamente in quella più bassa; esistono diverse teorie che cercano di
giustificare tale situazione, una di esse, abbastanza credibile, è che le
separazioni delle cariche abbiano origine dalle collisioni fra i vari elementi
di nube rappresentati dalle piccole gocce di acqua o dai piccoli cristallini di
ghiaccio, formatisi in seguito alla condensazione o alla sublimazione del vapore
acqueo. All'interno delle nubi temporalesche esistono forti correnti
ascensionali e precipitazioni che innescano complessi procedimenti di crescita e
di interazione dei vari elementi, determinando le
collisioni sopracitate.
Si è ritenuto che le più piccole particelle tendano ad acquisire cariche
negative, mentre le più grandi acquisiscano cariche positive. Queste particelle
tendono a separarsi per effetto delle correnti ascensionali e della forza di
gravità, fino a che la nube non assume lo stato elettrico precedentemente
descritto (positivo in alto e negativo in basso). La suddetta separazione
produce enormi differenze di potenziale sia all'interno della nube che fra la
nube e la terra, che per induzione tende a caricarsi positivamente.
Le
differenze di potenziale possono raggiungere le centinaia o migliaia di milioni
di volt, causando il superamento della rigidità dielettrica dell'aria: in tale
istante scocca il fulmine. Il meccanismo della scarica è tuttavia alquanto
complesso e si manifesta in due tempi:
1.Inizialmente dalla nube scende verso il suolo una scarica debole ed invisibile
composta da particelle cariche negativamente, essa è detta scarica pilota (o
scarica guida o stepped leader) ed avanza verso il basso con una velocità
relativamente piccola (circa 100 Km/s) e con percorsi successivi di breve
lunghezza (circa 50 m). Lungo tale percorso a zig-zag si crea un'intensa
ionizzazione che predispone alla seconda fase.
2.Quando la scarica pilota si avvicina al suolo, da quest'ultimo parte una
scarica "di ritorno" diretta verso l'alto e composta da un flusso di cariche
positive presenti sulla superficie terrestre. Quando le due scariche si
incontrano, esse segnano nell'aria una specie di scia di congiunzione tra cielo
e terra; lungo tale traccia risale verso la nube una fortissima corrente
elettrica ad una velocità stimata in circa un terzo di quella della luce.
La scarica di ritorno (return stroke) può durare tra
qualche decina e qualche centinaia di microsecondi e libera una quantità enorme
di energia di tipo termico, ottico (lampo), acustico (tuono) ed
elettromagnetico.
Il canale conduttore, creato dalla scarica guida, può
ramificarsi in parecchie branche, lungo le quali si possono avere diverse
scariche di ritorno giustificando così l'aspetto tutto ramificato del fulmine,
simile alle radici di una pianta. Spesso lungo il canale conduttore, dopo la
prima scarica, si può avere un'altra scarica guida verso il basso, che innesca
un secondo fulmine. Questo può verificarsi più volte in uno o due secondi,
causando l'effetto tremolante nella luce del lampo.
Il tuono
Lungo lo stretto canale
percorso dal fulmine, l'aria si riscalda, quasi istantaneamente, fino a 15.000
°C, determinando un'espansione esplosiva che ad una certa distanza si manifesta
con un fragore noto come tuono. Se un fulmine cade ad una distanza relativamente
breve, il tuono viene avvertito come un colpo secco; se cade lontano, il lampo è
seguito da un rombo sordo e prolungato in quanto le onde sonore vengono rifratte
dall'atmosfera e fatte rimbalzare da colline, montagne e altre conformazioni del
terreno.
Poiché il suono si propaga a 340 metri al secondo, mentre la
luce a 300000 chilometri al secondo, si ha una differenza tra la visione del
fulmine (lampo) e la percezione del tuono, che è tanto più rilevante, quanto più
lontano si è avuta la scarica elettrica.
Per calcolare la distanza in metri tra noi e il
fulmine, basta moltiplicare per 340 i secondi che passano tra il lampo e il
tuono.
Bersagli del
fulmine
Un fulmine segue
generalmente il percorso di minor resistenza elettrica tra la nuvola e il suolo,
che non corrisponde tuttavia al percorso più breve dal punto di vista
geometrico. Ogni cosa che si sopraeleva sul suolo, come alberi, camini, edifici
alti, cime di monti e persino un individuo a piedi, accorciano quindi il
percorso e possono diventare il bersaglio del fulmine: più l'oggetto è alto, più
è vulnerabile.
La scarica elettrica di un fulmine può anche trasmettersi
attraverso corpi conduttori di elettricità, come tubi metallici, fili spinati,
mazze da golf, grondaie e corsi d'acqua.
Altri parametri che influenzano
la densità dei fulmini sono la consistenza del terreno, la presenza del mare o
di laghi. Calcoli statistici hanno stato stabilito una distribuzione media di
questa densità, che viene utilizzata come riferimento per il dimensionamento dei
sistemi di protezione contro i fulmini, con una densità minima di 1,5
fulmini/anno per Kmq, media di 2,5 fulmini/anno per Kmq, fino ad una densità
massima di 4 fulmini/anno per Kmq. La norma CEI 81-3 (2^ edizione) riporta, per
ogni comune il relativo valore medio del numero dei fulmini a terra per kmq
(Nt).
Sulla Terra si hanno 16
milioni di temporali all'anno ovvero circa 44 mila al giorno, con la caduta di
100 fulmini al secondo. Mediamente, in Italia, il numero di fulmini per
chilometro quadrato in un anno (Nt) risulta pari a due. Ma non tutte le zone
sono interessata allo stesso modo dal fenomeno. La figura evidenzia le
differenze
ROSSO - Nt = 4 ----- VERDE - Nt = 2.5 ----- BLU - Nt
= 1.5
Secondo un'antica credenza, un fulmine non può colpire due volte lo
stesso punto; l'esperienza insegna che ciò non è vero, ad esempio, nel corso di
un anno, l'Empire State Building è stato colpito 48 volte, e la cima di una
montagna svizzera ben 100 volte!
Effetti e danni provocati
La caduta di un fulmine può
provocare sulle strutture colpite diversi effetti e precisamente:
Termici.
L'energia sviluppata da un fulmine ha la capacità di fondere materiali
metallici, provocare l'incendio di materiali combustibili o infiammabili, etc.
L'altissima temperatura può sgretolare un albero, facendo evaporare la linfa e,
a volte, riesce a fondere la sabbia, trasformandola in schegge di vetro.
Meccanici. Il passaggio di corrente determina sforzi elettrodinamici di entità
direttamente proporzionale al quadrato del valore della corrente e inversamente
proporzionale alla distanza fra i conduttori. Queste sollecitazioni possono
provocare la rottura degli ancoraggi, degli elementi dell’impianto di protezione
esterno (parafulmine, ecc.) e dei corpi metallici della struttura. Una corrente
di 100 KA (superata dal 5% dei fulmini) provoca su due conduttori paralleli,
lunghi 1 metro, una forza di 4 KN se distano 50 cm; di 400 KN se distano 0,5 cm.
Forze di questo tipo sono infatti in grado di schiacciare un cavo multipolare,
provocando l’estrusione dell’isolante con conseguente corto circuito tra i
conduttori.
Chimici. Le forti
scariche causano la formazione di ozono e di composti nitrici tramite
l'ossidazione dell'azoto. In quest'ultimo caso è come se nel suolo fossero
iniettate gigantesche quantità di materie azotate.
Elettromagnetici. Le scariche sono accompagnate da forti emissioni di onde
elettromagnetiche che producono disturbi nelle trasmissioni radio, in
particolare nel campo delle onde lunghe e medie. Le sovratensioni indotte nelle
linee elettriche e telefoniche possono causare danneggiamenti nelle
apparecchiature collegate, in particolare di quelle elettroniche.
Secondo i ricercatori un fulmine può entrare nel corpo umano attraverso le
aperture del cranio, cioè occhi, orecchie, naso e bocca e si scarica a terra
dopo aver percorso il sangue e il sistema nervoso. Come conseguenza più
probabile si ha l'arresto del cuore e dei polmoni, ma mentre il primo può
riprende a battere autonomamente, i polmoni hanno bisogno della respirazione
bocca a bocca. Per cui la morte può giungere per soffocamento. Sembra che con un
adeguato soccorso il 70% delle persone colpite da un fulmine può sopravvivere
senza danni. Nei casi più gravi si possono avere carbonizzazione dei tessuti
dove la corrente entra ed esce dal corpo.
Sicurezza e sopravvivenza
Ogni temporale è preannunciato da tuoni e quindi conviene
subito cercare un riparo adeguato tenendo presente che una casa è il posto più
sicuro in particolare se nelle vicinanze iniziano a cadere fulmini. Anche in
casa è opportuno tuttavia seguire alcuni accorgimenti e precisamente:
Evitare
di stare vicini a superfici e ad oggetti metallici; è pure opportuno non sostare
accanto alle pareti o in stanze troppo piccole.
Non accendere apparecchi elettrici; si ricorda che l'antenna televisiva, purché
opportunamente messa a terra può funzionare da parafulmine.
Non tenere aperte le porte e le finestre.
All'aperto, in mancanza di zone riparate e sicure occorre osservare che alberi,
tralicci, antenne, bandiere possono fungere da richiamo e quindi conviene
rannicchiarsi su di un qualsiasi oggetto isolante, evitando di sdraiarsi per
terra.
In particolare sono molto pericolosi gli alberi, specie se isolati,
vecchi e pieni di cavità. La corrente passa attraverso il tronco facendo
evaporare all'istante la linfa e provocando l'esplosione del tronco; se
quest'ultimo è liscio e bagnato le probabilità di danneggiamento sono molto
minori.
E' sconsigliabile rimanere in acqua durante un temporale, essendo
essa un ottimo conduttore di elettricità. Un buon rifugio, al contrario, è
l'automobile
Tipi di
fulmine
Si possono fare
diverse classificazioni a secondo di come avviene la scarica elettrica oppure a
secondo del loro aspetto. Nel primo caso si hanno:
Scariche tra nube e terra,
sono i veri e propri fulmini e sono i più pericolosi perché possono ovviamente
colpire l'uomo e causare i maggiori danni. Non sono i più comuni ed il loro
meccanismo è stato visto in precedenza.
Scariche interne alle nubi, il meccanismo è simile a quello precedente e
provocano quasi unicamente lampi. Sono il tipo più comune
Scariche aeree, si producono fra due diverse nubi
A seconda del loro aspetto e delle loro caratteristiche, i meteorologi
distinguono diversi tipi di fulmini, quelli più noti sono i seguenti.
1.Fulmini a razzo; sono una varietà di fulmine a linea in cui la scarica
procedono tanto lentamente da creare l'impressione di un razzo che voli nel
cielo (molto raro);
2.Fulmini
Globulari; sono i più misteriosi essendo stati osservati sporadicamente ed
essendo ancora sconosciute le cause fisiche. Essi si presentano come delle sfere
luminose di vario diametro (da 2 cm ai 10 m) e colorate di rosso, arancione,
giallo, bianco, e altri colori ancora. La loro durata può essere di diversi
minuti. Possono essere statici o in rapido movimento a zig-zag, riuscendo
persino a passare attraverso pareti, porte, finestre chiuse senza danneggiarle.
3.Fulmini a perla (o a collana), che appare suddiviso in segmenti ad intervalli
più o meno regolari;
4.Fulmini
superficiali; hanno l'aspetto di lingue di fuoco uscenti dall'orizzonte e sono
prodotti da scariche elettriche non direttamente visibili dall'osservatore anche
se può udirne il tuono. Possono verificarsi dentro una nube o dietro nubi più
vicine, rendendole visibili anche a grandissima distanza. Quando il tuono non è
più udibile (oltre i 15 Km) si parla di lampi di calore.
5.Fuochi di S. Elmo, sono scariche elettriche più o meno continue, di piccola o
moderata intensità. Tali scariche provengono da oggetti elevati sulla superficie
terrestre (parafulmini, alberi di nave, pennoni, etc) o da aeroplani in volo
(eliche, estremità delle ali, etc).